
Sin dai tempi più antichi l’uomo ha sentito la necessità di ornare le pareti, tant’è che in tutte le civiltà le classi più agiate (specie la nobiltà e la borghesia) decoravano le pareti della propria casa con tendaggi, affreschi, rivestimenti in legno, stucco o cuoio. Durante il Medioevo in Europa si diffuse la tradizione araba degli arazzi, cioè particolari tappeti da parete che ornavano tutte le più importanti corti europee. L’arazzo, pertanto, può essere considerato come il più vicino parente della carta da parati.
Verso il XII secolo, durante la rivoluzione commerciale, in Europa si iniziò a importare la carta dalla Cina. Proprio in Europa nacque poi l’usanza di dipingere la carta per poi applicarla alle pareti. Fino alla diffusione delle macchine industriali, la carta da parati veniva ornata a mano o con complicati rulli artigianali. Oggi la carta da parati si acquista in rotoli. Ciascun rotolo ha delle misure standard fissate dall’IGI che sono larghezza=0,53 m e lunghezza=10,05 m. Nel corso degli anni anche la carta da parati è oggetto di mode che seguono le correnti artistiche e culturali del periodo, proprio come l’abbigliamento. Nel recente passato possiamo ricordare gli anni settanta come il periodo di maggiore diffusione di questa tecnica di rivestimento delle pareti domestiche, sia in Italia che in altri paesi.
Da Wikipedia. l’enciclopedia libera.